domenica 1 febbraio 2015

La storia di Dorothee e Simone raccontata sul quotidiano "Rems-Zeitung"

Il 24 dicembre 2014 sul quotidiano tedesco "Rems-Zeitung", che si pubblica a Schwäbisch Gmünd, è apparso un articolo che racconta la storia di Dorothee (Doro)... originaria di Bartholomä che da 5 anni vive a Casola Valsenio, dopo avere conosciuto Simone. Una bella storia che ha per protagonisti Doro, Simone e ...il gemellaggio tra Bartholomä e Casola Valsenio. 
Un ringraziamento particolare a Alisa Kuhn per la traduzione dell'articolo. 



Come viene vissuta l'Europa

Dorothee Bulling da Bartholomä vive da 5 anni nel Comune gemellato italiano, Casola Valsenio.
Dorothee Bulling viene da Bartholomä e ha un forte legame con il suo paese d'origine dove la ventottenne faceva parte della „Katholischen Jungen Gemeinde“ (Giovani della Comunità Cattolica) e delle „Albuchhexen“ (streghe di Albuch).
Ciononostante vive in Italia da cinque anni.
Come mai, l'ha raccontato al giornale di Rems quando l'Ostalbkreistag (il Consiglio provinciale di Ostalbkreis) è venuto a trovare la provincia gemellata, Ravenna, qualche settimana fa.
Il comune italiano gemellato di Bartholomä, Casola Valsenio, con i suoi 2700 abitanti si trova proprio nel cuore dell’Appennino, in un posto magnifico.
Negli anni dispari vengono i gruppi tedeschi da Bartholomä per la “Festa inizio estate”, negli anni pari invece i casolani prendono parte al “Dorffest” nel Comune dell’Albuch.
Così anche nel 2008. “Se qualcuno mi avesse detto che due anni dopo sarei arrivata al “Dorffest” con il pullman da Casola avrei pensato che quello lì avesse bevuto troppo al bar!”, dice la ventottenne ridendo.
Però c'era questo giovane ragazzo nel gruppo dei visitatori di Casola, Simone, che aveva già visto tante volte.
...”E poi ci siamo innamorati”, ricorda Dorothee Bulling.
...E poi: “All'inizio c'era un piccolo problema con la lingua benché abbia fatto un corso d'italiano all'Università Popolare qualche anno fa. Ma per fortuna ho un'amica fantastica che parla la lingua italiana perfettamente e che ha dovuto tradurre qualche volta all'inizio.”
In quel tempo Dorothee Bulling faceva un corso di formazione da educatrice per centri giovanili a Schwäbisch Gmünd. Poi ha fatto il suo primo anno di lavoro nell’ Allgäu.
Ad intervalli di due/tre settimane la giovane coppia si vedeva, ogni tanto a Bartholomä, ogni tanto a Casola, ogni tanto nell’Allgäu.
“Tutto è diventato sempre un po' più intenso e la fiducia più forte. Poi quando il mio contratto di lavoro stava per terminare in agosto e non venivo assunta, c'erano due possibilità per me: o tornare a Bartholomä e da lì cercare un nuovo posto di lavoro o ricominciare una nuova vita a Casola Valsenio.
Simone possedeva un buon posto di lavoro fisso a casa sua e aveva solo conoscenze superficiali del tedesco; un'emigrazione a Bartholomä dunque non avrebbe avuto tanto senso.
“Il fatto che ho dei genitori gentilissimi, una sorella e un cognato fantastici e una nonna grandiosa che mi sostengono e so che posso tornare a casa qualunque cosa succeda, mi ha agevolata tanto nella decisione di un nuovo inizio a Casola. Tanto più che sentivamo anche un gran sostegno dei parenti di Simone”, ricorda la ragazza.
Così ha impacchettato tutte le cose a fine agosto 2009 mentre Simone aspettava con un piccolo furgone davanti alla porta nell’Allgäu. Ai suoi amici ha fatto sapere la sua decisione solo pochi giorni prima: “È stata una grande sorpresa.”
Adesso questi amici la vengono a trovare sempre volentieri a Casola, come anche la sua famiglia.
“Qui non ci si annoia mai. Ma ogni due o tre mesi sento il bisogno di tornare a casa. Così stesso vale per Simone, a cui piacciono pure tanto Bartholomä e i suoi dintorni.”
L'ultima volta è stato all'inizio di dicembre.
Il primo posto di lavoro di Dorothee Bulling è stato presso un agricoltore come aiuto nella raccolta dei kiwi. Nel febbraio 2010 ha trovato un'occupazione in una piccola azienda a Casola che etichetta articoli per la casa, li controlla, li mette nelle scatole delle offerte e li manda ai supermercati.
Di un'esperienza tipica europea si lamenta Dorothee Bulling: “Purtroppo ci ho messo più di un anno affinché il mio diploma di educatrice venisse riconosciuto in Italia.”
Tuttavia è difficile trovare lavoro in Italia con quel diploma perché le strutture educative sono diverse. Soprattutto in quest'ambito, la situazione del mercato del lavoro è molto peggiore rispetto a quella in Germania.
Comunque la sua esperienza è di fatto positiva: “Mi sono ambientata benissimo e questo pure dopo pochissimo tempo. Qua tutti sono gentili e aperti.
In strada mi salutano da tutte le parti. Nel Comitato di gemellaggio sono la segretaria siccome so l'italiano molto bene ormai – cosa che non è un miracolo se non si sente altro tutto il giorno.”
Le piacerebbe che la sua positiva esperienza europea fosse fruibile per tante altre persone: “Vorrei indurre sempre più casolani a venire a Bartholomä. Per fargli vedere quant'è bello il gemellaggio tra i Comuni e tutto quello che vi ruota intorno. Spero che l'Europa diventi ancora di più un'unica Europa.”
Per Natale Dorothee Bulling non chiede tanto: “Salute per i miei più cari e per me.”

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