venerdì 27 febbraio 2015

Pioggia e paura, si stacca un pezzo di collina

Inghiottito campo da calcio. Poche ore prima c'erano i ragazzi che si allenavano: poteva finire in tragedia

di Riccardo Isola (Il Corriere di Romagna, 26 febbraio 2015)

CASOLA VALSENIO. Troppa pioggia e si stacca una parte di collina: frana e scompare lo storico campo sportivo “Nannini”, un terzo del quale finito totalmente dentro il fiume Senio. «Un disastro», dice il sindaco. Impossibile al momento la conta dei danni, ma quella avvenuta ieri mattina alle 8.30 è una tragedia sfiorata: solo la sera prima, infatti, alcuni ragazzi del posto stavano giocando proprio sul campo da calcio ora ridotto a un cumulo di fango nel fiume. Nessuno è rimasto invece ferito ma per ore non si è escluso il rischio evacuazione per alcune famiglie della zona. Appena l’anno scorso, l’ultimo restyling, quando si spesero 55mila euro per rifare l’illuminazione.

«Un disastro». «Un immenso ed inaspettato disastro». Questo è quanto viene ripetuto da amministratori e cittadini per fotografare cosa è successo ieri mattina poco distante dal centro abitato di Casola Valsenio. Attorno alle 8 del mattino, la frana ha distrutto il campo che proprio quest’anno avrebbe compiuto vent’anni di attività. La struttura era stata oggetto di un restyling nello scorso mese di ottobre. Il Comune aveva realizzato un nuovo impianto di illuminazione, costato 55mila euro per quattro torri con potenti riflettori che illuminavano l’intera area di gioco.

La frana. Eppure, ieri mattina, centinaia di migliaia di metri cubi di terra, fango, vegetazione si sono distaccati dal terreno di gioco e sono scivolati fin dentro al sottostante fiume Senio. Un salto di una quarantina di metri di dislivello con un fronte frana lungo 200 metri ed una profondità di una cinquantina di metri. Ad avere la peggio sono stati il campo d’allenamento, due delle quattro torri di illuminazione, le dotazioni presenti come panchine e le porte oltre a quasi un terzo del terreno di gioco. Uno smottamento improvviso che ha cancellato la possibilità che la zona possa essere utilizzata ancora. Non si sono invece registrati danni alle abitazioni e alla piadineria poste poco distanti dall’area colpita.

Tragedia sfiorata. La fortuna ha voluto che nessuno, in quei tragici istanti, fosse presente sul manto verde, anche perché la struttura è utilizzata da oltre un centinaio tra bambini e ragazzi. Nella stessa serata di martedì il manto erboso del campetto di allenamento era frequentato da giovani casolani.

La “diga”. Durante la giornata, e anche nella notte, squadre dei Vigili del fuoco, della Protezione civile oltre che alle forze dell’ordine hanno presidiato e monitorato la zona. A destare maggiore preoccupazione, nel post dissesto e per buona parte della giornata, è stata la diga di detriti formatasi ai piedi della scarpata franata. Un’immensa e diffusa massa di terra e massi che ha tenuto in allerta istituzioni e squadre di primo intervento fino a quando, lentamente, il Senio non ha trovato uno sbocco. Il lago che immediatamente si era formato a causa dell’ostruzione aveva portato lo stesso sindaco Nicola Iseppi a preparare un’ordinanza di evacuazione per le case poste lungo il percorso a valle. Allerta rientrata nel pomeriggio.

Mai più agibile. La conta dei danni è ancora impossibile da effettuare. L’instabilità dell’area potrebbe portare ad altre evoluzioni. Una delle poche e di certo negative certezze è che difficilmente l’area sportiva potrà tornare ad essere viva.

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